Legalità

Le Camere di Commercio contro la criminalità per la legalità

E’ stato firmato il 1° marzo 2010 presso la CCIAA di Reggio Emilia il protocollo “Le Camere di commercio contro la criminalità per la legalità”, espressione di un “patto” tra le Camere di Commercio di Reggio Emilia, Caltanissetta, Crotone e Modena per la lotta contro ogni forma di criminalità

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“Questa iniziativa è di grande valore perché da l’opportunità al nostro sistema di contribuire a mantenere sani i sistemi produttivi locali. Per questa ragione proporrò di allargare questo protocollo a tutte le Camere di Commercio d’Italia”. Con queste parole il presidente nazionale di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha concluso la cerimonia di firma del protocollo.

Il 1 marzo dunque, un’ora prima che prendesse il via la manifestazione nazionale “Da Sud a Nord: un’Alleanza per la Democrazia”, espressione dell’Alleanza con la Locride e la Calabria, contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e il bene comune, nell’Aula Magna di Palazzo Scaruffi, sede dell’Ente camerale reggiano, si sono ritrovati i presidenti delle quattro Camere di Commercio promotrici per dare vita a questo importante atto. Alla cerimonia hanno preso parte i rappresentanti di tutte le istituzioni reggiane e gli assessori regionali alle attività produttive delle Regioni Emilia Romagna e Sicilia, Duccio Campagnoli e Marco Venturi, quest’ultimo tra i promotori del protocollo quando, lo scorso anno, era presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta.   Il protocollo “contro la criminalità e per la legalità” è un testo che fissa un percorso comune per l’affermazione di una cultura della legalità e definisce azioni congiunte contro la criminalità: i sottoscrittori s’impegnano “a monitorare e sviluppare le azioni strategiche del sistema camerale, anche riferite al contrasto di azioni criminali per la legalità ed aiutare le imprese iscritte nei rispettivi Registri camerali ad attivare azioni di interscambio delle attività produttive, economiche ed anche sociali (se attinenti alla “mission” delle Camere) con l’obiettivo di accrescere le potenzialità delle singole imprese”. Per far questo, è stato istituito un gruppo di lavoro con unità operative nelle quattro Camere di Commercio promotrici. Tra gli obiettivi concreti previsti dal protocollo anche la sinergia con tutte le istituzioni preposte all’ordine pubblico e la sicurezza, le Prefetture in primis, e l’obiettivo dichiarato dai presidenti, anche attraverso l’impegno con Unioncamere nazionale, di costituire uno specifico fondo di primo intervento nei confronti delle imprese colpite dal fenomeno estorsivo, a patto che queste denuncino gli autori. “La firma del protocollo è un atto importante che segna la concretizzazione di un progetto avviato un anno fa con i contatti tra le Camere di Reggio e Caltanissetta – ha spiegato in apertura Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia – poi si sono aperte le relazioni con Crotone e Modena per arrivare, in meno di un anno, alla firma che rappresenta il punto di partenza per un allargamento del patto, sino a farlo diventare lavoro comune del sistema camerale”. La valenza nazionale del patto è stata sottolineata anche da Salvatore Pasqualetto, presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta che ha dichiarato: “Questo protocollo mette insieme storie e realtà diverse e riafferma il principio di legalità. In questo percorso le Prefetture devono accompagnarci. La presenza della Prefettura può dare certezza a imprenditori seri che vogliono investire e potranno quindi essere accompagnati e garantiti”. Tutti d’accordo sulla necessità che le istituzioni di ogni provincia condividano i principi fissati dal protocollo perché la legalità è un tema che ha bisogno di un lavoro di squadra del territorio e di ogni comunità. E il protocollo è un segnale che vuole incoraggiare la fiducia nelle istituzioni che si dichiarano in prima linea contro le infiltrazioni criminali nell’economia. “In questo senso – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Modena, Maurizio Torreggiani – il protocollo nasce proprio con l’obiettivo di dare fiducia nel rispetto delle regole. E’, infatti, con la salvaguardia delle regole da parte delle istituzioni ed il loro rispetto da parte dei cittadini che l’economia, combattendo così le mafie, può essere competitiva”. Dello stesso tenore l’intervento del collega di Crotone, Fortunato Roberto Salerno, che ha voluto sottolineare come “il protocollo segni un passaggio storico per quello che si vuole trasmettere e per impedire preoccupanti ramificazioni delle mafie. Crotone è una terra che ha difficoltà in questo senso ma oggi, soprattutto i giovani, esprimono la loro intenzione di reagire. Qualche imprenditore ha più coraggio e comincia a denunciare”.   Compiacimento per il risultato raggiungo è arrivato anche dagli interventi dei due assessori regionali: Venturi e Campagnoli hanno fatto un plauso ai presidenti degli Enti camerali che hanno promosso l’iniziativa e si sono detti pronti a fare la propria parte per sostenere progetti che mettono in primo piano l’etica e la legalità.   Le conclusioni sono state dell’ospite d’onore della giornata, il presidente nazionale di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, il quale, oltre ad annunciare la volontà di sensibilizzare tutte le Camere di Commercio sui principi fissati dal protocollo, ne ha sottolineato il valore ponendo l’accento sull’importanza dell’azione di monitoraggio dei dati economici per contrastare fenomeni di infiltrazione e prevedere i pericoli perché “Unioncamere è molto sensibile all’efficienza e al rispetto delle regole da parte di tutti, e quindi darà il proprio contributo in questo senso investendo per tutelare chi opera correttamente sui mercati”

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Protocollo legalità CCIAA