Economia/Territorio - Economia generale

Nona indagine congiunturale Confcooperative

COOP E 2012, AVVIO DIFFICILE SUL FATTURATO

Prevista una tenuta dell’occupazione ma meno sulla liquidità

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Il 2012 è partito all’insegna dell’incertezza per le imprese associate a Confcooperative Dopo un 2011 avviatosi con segnali di ripresa e 12 mesi di  tenuta di fatturati e occupazione, per  i primi quattro mesi del 2012 emergono infatti preoccupazioni più evidenti su ricavi.

“In questi mesi – sottolinea il presidente di Confcooperative, Giuseppe Alai – non sono intervenuti cambiamenti sulle condizioni generali entro le quali operano le cooperative, se non un inasprimento della pressione fiscale a carico di un sistema che pure ha continuato a tutelare il lavoro a discapito della redditività. Proprio di questo chiediamo che tengano maggiormente conto sia le scelte di politica economica nazionale sia  quelle più locali riguardanti  gli appalti e tante aree di servizi alla collettività, concorrendo anche a contrastare quelle irregolarità diffuse che le cooperative devono fronteggiare proprio nei settori a più alta densità di lavoro”.

In uno scenario di luci ed ombre, solo il 14,4% delle imprese prevede un incremento dei fatturati (quota inferiore di 2 punti al quadrimestre precedente e di ben 6 rispetto al primo quadrimestre 2011), mentre per il 52,8% si parla di stazionarietà e per il 29% di una diminuzione, legata sia ad un portafoglio ordine che tende a contrarsi, sia ad un calo dei prezzi di vendita di beni e servizi previsto dal 16% delle imprese.

Le situazioni più problematiche vengono segnalate, a questo proposito, dal comparto lavoro e servizi (che include costruzioni e i diversi servizi alle imprese), che spicca decisamente con previsioni di contrazione che interessano il 50% delle imprese (quota ferma al 25% nel quadrimestre precedente), mentre riprende quota anche la preoccupazione delle imprese agroalimentari.

Proprio in campo agricolo, infatti, sale decisamente il numero delle imprese che prevedono cali di fatturato: il 25% delle cooperative  segnala questa situazione, con un incremento di 9 punti rispetto al periodo settembre-dicembre 2011.

Sebbene scompaia la quota di  imprese che prevedono situazioni di morosità, il 52% delle cooperative (erano il 37,5% solo un anno fa) parla di ritardi nei pagamenti, e anche questo – unito alla diminuzione dei fatturati prevista da molti, lascia intravvedere un peggioramento della liquidità, con una diminuzione prevista dal 35% del campione. Questo andamento non si rifletterà però direttamente sui rapporti con il sistema bancario: cresce infatti la quota delle imprese che ricorreranno al prestito da soci, e resta così pressoché stabile (25% contro il 22% del quadrimestre precedente) la quota di imprese che aumenterà il ricorso a fonti creditizie esterne.

Il quadro più problematico che si va profilando trova però segnali di reazione importanti: cresce, infatti, il numero delle imprese che prevedono nuovi investimenti a medio (16,6%, con una punta del 33% in agricoltura) e lungo periodo (20,8%, anche qui con un picco del 34% per l’agricoltura).

Buone anche le tendenze per l’occupazione, con il 20,8% delle imprese che prevede aumenti degli occupati, il 70,8% orientato alla stabilità e solo l’8,3% che teme flessioni e il maggior ricorso ad ammortizzatori sociali, limitati a poche decine di casi alla fine del 2011

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9^ Indagine congiunturale Confcooperative