Economia/Territorio - Commercio e servizi

Panel trimestrale – Preconsuntivo 2010

Le previsioni internazionali e nazionali, l’andamento congiunturale dell’economia reggiani, l’import-export, le imprese femminili, i fallimenti, le insolvenze 
Le previsioni internazionali e nazionali
La situazione economica internazionale registra segnali di una, pur debole, ripresa. Sempre a livello internazionale gli indicatori relativi all’occupazione d’altra parte continuano a registrare segni preoccupanti. Questa divergenza tra indicatori economici e indicatori occupazionali sembra essere il tratto distintivo dell’attuale fase. Relativamente al PIL italiano, al terzo trimestre, la crescita acquisita per il 2010 è pari all’1,0% (ISTAT), in linea con le previsioni OCSE.

Confrontando i dati nazionali sia a livello internazionale che a livello europeo emerge un quadro per nulla rassicurante. Dal raffronto del Pil italiano (preso il dato degli ultimi 3 anni e le previsioni dei prossimi 5) con le medie di alcune aree geoeconomiche risulta evidente che la situazione economica futura si prospetta tutt’altro che fiorente. Il Pil Italiano si caratterizza per la variazione percentuale più bassa, inferiore anche rispetto al Giappone, la cui economia è da anni considerata in fase di recessione.

L’andamento delle materie prime

L’inflazione ha ricominciato a crescere. Secondo l’OCSE la fase attuale è caratterizzata da un cambiamento dell’equilibrio globale tra offerta e domanda di risorse. Ciò è evidenziato dai recenti rialzi dei prezzi reali dei metalli e dell’energia. Difatti il 2010 può essere considerato un anno importante per gli investitori in commodities. Le cause individuate per tali aumenti cambiano a seconda della materia prima cui ci si riferisce. Le quotazioni dell’oro – fissato oggi a 1.411,57 dollari l’oncia – sono cresciute del 30% (la performance più brillante dal 2007) e quelle dell’argento, fissato a 30,7 dollari, dell’80% in 12 mesi (i massimi raggiunti negli ultimi 30 anni) prevalentemente a causa della debolezza del dollaro e dello scenario macroeconomico incerto.

L’andamento congiunturale della provincia di Reggio EmiliaI segnali che emergono dall’analisi della congiuntura della Camera di Commercio di Reggio Emilia inducono ad intravedere nell’insieme una tendenza positiva anche se si deve parlare di ripresa molto contenuta. Sono sempre le esportazioni il volano della crescita delle aziende reggiane, che registrano in generale una variazione tendenziale percentuale pari al 4,2% (a fronte del 1,5% registrato nel secondo trimestre, e al -9,1% del 3° trimestre dell’anno 2009).

Le imprese femminili

Al 30 giugno 2010, nella Provincia di Reggio Emilia si contano 10.200 le imprese femminili. In un anno, dal giugno 2009 al giugno 2010, sono cresciute di 275 unità, registrando una variazione del +2,8%. Una dinamicità che non trova riscontro nelle imprese maschili che nello stesso periodo, passando da 48.129 a 47.708, si riducono dello 0,9%. La variazione positiva registrata in provincia risulta superiore sia a quella regionale che nazionale: rispettivamente del +2,4% e del +2,1%. A fronte di questo dato, però, Reggio Emilia rileva un tasso di femminilizzazione (percentuale di imprese femminili sul totale imprese) che, se pur in crescita – in un anno è passato da 17,1 a 17,6 – rimane ancora contenuto: in Emilia Romagna è pari al 20,4% e in Italia è del 23,3%. 

L’import e l’export

Secondo l’ultima rilevazione mensile dell’ISTAT (gennaio 2011), le esportazioni a novembre 2010 sono aumentate del 20 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un andamento più sostenuto sui mercati extra Ue (più 22 per cento) rispetto a quello dell’Unione europea (più 18,6 per cento). Le importazioni registrano un incremento superiore, pari al 28,3 per cento, derivante da una crescita del 39,5 per cento dei flussi dai paesi extra Ue e del 20,7 per cento dai paesi comunitari. A novembre 2010 il disavanzo commerciale risulta pari a 3,4 miliardi di euro, un valore più che triplo (meno 1 miliardo di euro) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente 

A livello provinciale, l’export nel terzo trimestre registra una variazione percentuale del 41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni registrano una variazione percentuale del 14%. Il saldo commerciale della provincia reggiana nel terzo trimestre del 2010 è pari a 1,05 miliardi di euro

I fallimenti dichiarati

Il confronto dei dati relativi agli anno 2009 e 2010 dei fallimenti dichiarati nella provincia di Reggio Emilia evidenzia un incremento del 24% nel settore industria e costruzioni e un +86% per “altri”. Nel complesso si parla di 25 fallimenti in più dell’anno 2009 (+28%). Per quanto riguarda il macrosettore industria e costruzione si specifica che 45 dei 67 fallimenti hanno riguardato l’industria mentre 22 le costruzioni

Le insolvenze dei residenti

Confrontando i dati 2009 e 2010 relativi agli assegni protestati in provincia di Reggio Emilia nel periodo gennaio-ottobre, si registra un calo sia del numero (-135) sia dell’ammontare (circa -5.552.200 €).La variazione percentuale segna infatti un –27,86. I dati registrati a ottobre 2010 relativi ai pagherò o vaglia cambiari indicano una variazione tendenziale percentuale dell’intero ammontare pari a –15,77% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Interessante sottolineare che l’importo in valore assoluto rispetto al 2009 è diminuito di € 1.491.596 a fronte di un incremento del numero dei titoli emessi, pari a +118.