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Il Valore Aggiunto dell’Agricoltura a Reggio Emilia – Anno 2013

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Copertina VALORE AGGIUNTO 2013.

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E’ disponibile l’analisi annuale effettuata per conto della Camera di Commercio dal CRPA

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Si è chiusa con una riduzione del 2% del valore aggiunto l’annata agraria reggiana 2013.
Il valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca della provincia di Reggio Emilia, nel 2013 si è infatti fermato a quota 354,70 milioni di euro a fronte dei 361,94 del 2012.
Le produzioni vegetali, a seguito della riduzione sia delle quantità prodotte che dei prezzi di vendita, sono scese dai 195 milioni del 2012 ai 187 milioni di euro, con un calo del 4,1%.  In controtendenza la produzione viticola che, in concomitanza con la ripresa del prezzo del vino, ha registrato  un incremento delle quantità prodotte.
Le colture erbacee, a causa del generalizzato calo delle quotazioni, hanno registrato un calo del 6,1% scendendo dai 136 milioni di euro del 2012 ai 128 milioni nel 2013.
Le produzioni animali, passando dai 438 milioni del 2012 ai 429 milioni del 2013,  rilevano una riduzione produttiva  del 2% dovuta all’effetto combinato della riduzione del prezzo del formaggio, da un lato,  ed al contemporaneo incremento del prezzo delle carni, dall’altro.
I consumi intermedi, rappresentati dai prodotti acquistati funzionali alle produzioni, passando dai 375 milioni di euro del 2012 agli attuali 369 milioni di euro, sono diminuiti  dell’1,7%. Il calo sarebbe stato molto più ridotto se gli agricoltori non avessero contenuto l’impiego delle quantità utilizzate, impiego  che in termini quantitativi è diminuito del 2,9%.
A fronte dei crescenti prezzi dei mezzi tecnici, gli agricoltori continuano a limitarne l’uso riducendo le quantità acquistate. Nel corso del 2013 si osserva la riduzione, rispetto al 2012, dell’utilizzo dei mangimi, dei concimi e degli antiparassitari.
Se si estende lo sguardo agli ultimi dieci anni si osserva che nel 2013 il valore prodotto (espresso a prezzi correnti) è inferiore a quello registrato nel  2003, che si era attestato a 359 milioni di euro.
Si può affermare, quindi, che nel lungo periodo l’agricoltura reggiana, a causa delle basse quotazioni dei prodotti,  ha perso in termini di potere d’acquisto.
Nonostante gli sforzi sostenuti dagli agricoltori in questi ultimi anni, il settore agricolo evidenzia ancora alcuni problemi  non del tutto risolti.
Nel primo scorcio del 2014 la situazione rilevata lo scorso anno non appare in miglioramento.
Le quotazioni del Parmigiano Reggiano, nonostante la produzione si mantenga su livelli stazionari, sono in flessione, mentre quelle del vino, in presenza di una riduzione della produzione, non dovrebbero, secondo le previsioni, aumentare.
La produzione di carne suina è in leggera flessione con prezzi altalenanti. La nuova griglia di valutazione dei suini destinati alla Dop sta creando, inoltre, preoccupazione fra gli allevatori. Si ipotizza  che l’applicazione della stessa possa escludere il 20% dei suini allevati a questo fine.
Per il frumento, infine, si prevede una riduzione delle rese unitarie, causate dalla maturazione avvenuta in concomitanza con elevate temperature rispetto alle medie stagionali, con quotazioni stazionarie.

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Valore Aggiunto dell’Agricoltura – Anno 2013